Ciao, ciao Alinghi

La Coppa America torna alle origini e fa di nuovo rotta verso gli Stati Uniti.
Dopo diciotto anni il prestigioso Trofeo, il piu’ antico dello sport, torna infatti nelle mani degli americani grazie a Bmw Oracle e al suo patron Larry Ellison, che dopo aver battuto Ernesto Bertarelli nelle aule di tribunale gli ha inflitto anche sconfitta piu’ bruciante, quella sul campo di regata.
Due vittorie per Oracle e tutti a casa in una delle edizioni piu’ veloci della storia, nella prima edizione per multiscafi.
L’ultimo 2-0 fu nel 1988 e anche allora guarda caso vinse un’altra barca americana, Stars and Stripes, guidato allora da Dennis Conner, leggenda vivente di Coppa America.
L’ultimo trionfo a stelle e strisce risale invece al 1992 prima della doppietta dei neozelandesi, seguita da quella svizzeri, che ha portato la coppa in Europa.
Senza storia questa finale della discordia. Dopo un’attesa snervante a colpi di carte bollate, sul campo di regata si è rivelata schiacciante fin da subito la supremazia degli americani grazie soprattutto a un trimarano dalla grande vela (alta 68 metri, il doppio di un’ala di un ‘747’) capace di imprimere allo scafo una  straordinaria potenza. Quasi disarmante il successo nella prima regata in cui il defender Alinghi ha subito una vera e propria umiliazione, tagliando il traguardo con 15 minuti di distacco. Piu’combattuta la seconda  regata. Alla fine lo scarto e’ stato di quasi cinque minuti e mezzo (5’26”), ma sul primo lato di bolina c’e’ stata battaglia. Tuttavia Oracle ha infilato meglio la prima boa passando davanti, una volta in testa ha messo il turbo e per Alinghi e’ calato il buio.


La giornata era iniziata con i soliti rinvii per le condizioni del vento troppo debole. Soltanto poco prima della
data limite delle 16,30 e’ arrivata la decisione del comitato di regata di dare il via. Per una manovra ritardata alla partenza Alinghi – timonato al via dallo stesso patron Ernesto Bertarelli, che poi ha lasciato la guida del catamarano a Loyck Peyron – e’ dovuto partire con l’handicap di una penalita’.
Oracle e’ scattato prendendo subito un margine di 24 secondi, ma un salto di vento ha favorito il team  svizzero, che posizionato sulla destra del campo di regata, piu’ sottocosta, ha allungato fino ad avere circa 600 metri di vantaggio. Alla prima boa di bolina – a un terzo del percorso di 39 miglia – il team di Ellison, nella circostanza presente a bordo, ha racimolato 28 secondi di vantaggio anticipando Alinghi alla prima boa.
Erano questa volta gli americani ad avere in mano la regata incrementando il loro vantaggio a 2’44”.
Gli svizzeri confidavano molto nel vento debole (6-8 nodi), piu’ adatto alle loro caratteristiche, ma la grande vela di Oracle ha fatto comunque la differenza, il resto l’ha fatto la bravura dello skipper James Spithill e del suo super team. Ma in questo trionfo americano c’e’ pure la mano di Russell Coutts, che da Ceo di Oracle conquista la sua quarta coppa prendendosi la rivincita personale su Alinghi, suo ex team, che lo aveva estromesso dalla 32/a edizione a Valencia. L’ultima gaffe per Alinghi e’ stata la bandierina rossa esposta durante la regata, ma all’arrivo la protesta e’ rientrata.
Gli americani stasera festeggiano e gia’ pensano alla prossima edizione, per la quale a questo punto non c’e’
certezza: si continuera’ con questa formula dei multiscafi oppure si tornera’ ai monoscafi e alle regate a piu’ sfidanti?
Si tornera’ a gareggiare negli Stati Uniti o si sceglieranno altre mete, magari spinti da ragioni commerciali? Inutile dire che l’Italia spera in un ritorno all’antico.
Altrimenti questa Coppa America continuera’ a vederla solamente in televisione.

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