Favignana, l’isola con le ali

A Favignana, sull’isola a forma di farfalla, al centro della Riserva Marina delle Egadi, tra natura e mattanza: la secolare tradizione della pesca al tonno di corsa, che dopo gli anni d’oro dell’epopea dei Florio vuole oggi tornare ai fasti di un tempo.

E’ un’isola, ma ovunque si guardi verso il mare si vede terra. Si vede la costa della Sicilia, con il Monte Erice, Trapani e, via verso sud, la piana che precede Marsala. Poi Levanzo e più lontana si vede Marettimo, l’ultima delle isole Egadi, di un Arcipelago dalle molte sorprese. Ma il panorama bisogna proprio conquistarselo, perché per avere un’idea precisa di dove si è approdati occorre salire la lunga e ripida salita che conduce al Monte Santa Caterina, l’unico e il più alto di Favignana, 314 metri che sovrastano e dividono l’isola in due netti versanti pianeggianti.

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Ciao, ciao Alinghi

La Coppa America torna alle origini e fa di nuovo rotta verso gli Stati Uniti.
Dopo diciotto anni il prestigioso Trofeo, il piu’ antico dello sport, torna infatti nelle mani degli americani grazie a Bmw Oracle e al suo patron Larry Ellison, che dopo aver battuto Ernesto Bertarelli nelle aule di tribunale gli ha inflitto anche sconfitta piu’ bruciante, quella sul campo di regata.
Due vittorie per Oracle e tutti a casa in una delle edizioni piu’ veloci della storia, nella prima edizione per multiscafi.
L’ultimo 2-0 fu nel 1988 e anche allora guarda caso vinse un’altra barca americana, Stars and Stripes, guidato allora da Dennis Conner, leggenda vivente di Coppa America.
L’ultimo trionfo a stelle e strisce risale invece al 1992 prima della doppietta dei neozelandesi, seguita da quella svizzeri, che ha portato la coppa in Europa.
Senza storia questa finale della discordia. Dopo un’attesa snervante a colpi di carte bollate, sul campo di regata si è rivelata schiacciante fin da subito la supremazia degli americani grazie soprattutto a un trimarano dalla grande vela (alta 68 metri, il doppio di un’ala di un ‘747’) capace di imprimere allo scafo una  straordinaria potenza. Quasi disarmante il successo nella prima regata in cui il defender Alinghi ha subito una vera e propria umiliazione, tagliando il traguardo con 15 minuti di distacco. Piu’combattuta la seconda  regata. Alla fine lo scarto e’ stato di quasi cinque minuti e mezzo (5’26”), ma sul primo lato di bolina c’e’ stata battaglia. Tuttavia Oracle ha infilato meglio la prima boa passando davanti, una volta in testa ha messo il turbo e per Alinghi e’ calato il buio.

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No wind, no party

tanto rumore per nulla, due mostri da velocità costati centinaia di milioni di euro per una sofisticatissima sfida tecnologica ancor prima (molto prima) che marinara e poi come al solito ha deciso il mare, anzi, il vento.
Non ce n’era a sufficienza per dare il via alla regata, anzi a Valencia questa mattina pioveva e di regatare non se n’è parlato proprio perchè in partenza si registrava un vento di 1,5 nodi, niente, e su alcuni punti del percorso 11 nodi: troppo irregolare.
E così tutti inporto. Quantomeno si sono visti vicino i duellanti, Godzilla e King Kong, che promettono scintille, ma che dovranno anche trovare le condizioni giuste per farlo.
Se ne riparla allora mercoledì prossimo, stesso scenario, stesso mare e stessa spiaggia, e anche stessa ora: le 10.00 del mattino.
Buon vento è il minimo da dire.

America’s Cup, Godzilla contro King Kong

Scendono finalmente in mare a Valencia i duellanti: il Defender svizzero Alinghi e lo sfidante americano Oracle. Per vederli in mare occorre guardare in cielo: volano!

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Dopo due anni di scontri in tribunale che hanno fatto piazza pulita di tutti gli altri sfidanti, la 33esima Coppa America di vela prenderà il via lunedi’ da Valencia in Spagna dove, meteo permettendo, si affronteranno nella prima regata i due multiscafi monstre lunghi 90 piedi “Alinghi 5” (timonato da Ernesto Bertarelli e dallo specialista francese Loïck Peyron) , il defender, e “Usa” dello sfidante Bmw-Oracle (timonato da James Spithill, ex “infant prodige” della ruota di “Luna Rossa”).
Il primo è del magnate italo-svizzero dell’industria farmaceutica Ernesto Bertarelli, 44 anni, l’altro è del quarto uomo piu’ ricco al mondo secondo la classifica di “Forbes”, il 65enne Larry Ellison, proprietario dell’industria di software Oracle. Competeranno, senza esclusione di colpi, per il trofeo più antico dello sport che data 159 anni di storia. La grande brocca d’argento è dunque in bilico, tra la teca della Società Nautica di Ginevra e la club-house del Golden Gate Yacht Club di San Francisco, cui Oracle afferisce.

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