D’Alema e il mare

Primo in tempo reale, ma terzo nella sostanza, il leader Massimo sale sul podio della “Roma per tutti”, regata d’altura tra Roma e le Eolie, andata e ritorno.

Grande pubblico di regatanti, in piazzetta a Riva di Traiano (Civitavecchia) per la premiazione, avvenuta in un clima festoso, in presenza di un regatante d’eccezione, Massimo D’Alema, che non ha voluto rinunciare ad essere presente e a salire sul podio insieme al suo equipaggio, premiato come primo in tempo reale della Roma per Tutti e terzo in tempocompensato.

Naturalmente l’equipaggio più acclamato è stato quello di “Vento di Sardegna”, Andrea Mura e Guido Maisto, che per la terza volta si è aggiudicato la vittoria della Roma per 2 e ha conquistato la Coppa Don Carlo. Grande soddisfazione per tutti i regatanti che hanno portato a termine la regata che, ancora una volta, ha presentato condizioni meteo davvero discontinue e impegnative e per il vincitore della Roma per Tutti, “Sciara” di Massimo Filippo Lancellotti che, dopo aver partecipato a otto edizioni, è riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Si è così conclusa la XVI edizione della Roma per 2.

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“D’Alema, i 60 bagnati”

Compleanno in mare per Massimo D’Alema, che questa mattina ha spento le 60 candeline sulla sua barca ‘Ikarus’. Da ieri sera infatti l’ex ministro degli Esteri veleggia sul mar Tirreno al timone del suo Starkel 60′, per partecipare alla ‘Roma per 2 – Roma per tutti’, la celebre regata d’altura che si svolge lungo 526 miglia con partenza da Riva di Traiano, passaggi a Ventotene e Lipari, e ritorno a Riva di Traiano. Per il presidente di ‘Italianieuropei’ un modo particolare e originale per festeggiare questo importante genetliaco e che sta mettendo in difficolta’ i numerosissimi esponenti politici ed istituzionali che cercano ripetutamente di contattarlo per esprimergli le proprie felicitazioni.

E gli altri stanno a guardare

Coppa America, la Corte Suprema di New York dà ragione ad Oracle

Dopo quasi due anni il duello di carte bollate tra Alinghi e Oracle si è risolto a favore dell’americana. Ed ora il confronto si trasferisce finalmente in acqua, in una sfida che promette di essere mozzafiato, a bordo di enormi multiscafi, trimarani probabilmente, autentiche macchine da velocità.

“Se ne vada a quel paese Alinghi e tutti quei team di furbi professionisti che l’hanno sostenuto ipocritamente finora”. Questo è quando si dice il fair play, oppure il parlar chiaro, fate voi. In ogni caso è il commento di Vincenzo Onorato, verace napoletan-ponzese, patron di mascalzone Latino, al verdetto della Corte Suprema di New York che nella lunga diatriba tra Alinghi ed Oracle ha infine dato ragione all’Americana, stabilendo che Ernesto Bertarelli, il magnate italo svizzero di Alinghi, la squadra detentrice dell’America’s cup l’aveva fatta forse troppo grossa.

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