Il legno nel cuore

Il mondo della vela è in lutto per la scomparsa del progettista triestino Carlo Sciarrelli, 72 anni. Sciarrelli è mancato nella sua città nella notte di sabato 23 settembre, stroncato da un male incurabile che non ne aveva comunque fermato l’intensa attività di disegnatore e studioso della vela e della marineria.

Carlo Sciarrelli è stato un protagonista assoluto della storia della vela in Italia e non solo. Più che un semplice progettista, Sciarrelli è una figura geniale e spesso controcorrente, una voce sempre forte e presente, un uomo dalla straordinaria passione per il mare e le barche ma anche per il bello e la tradizione.

Nella sua lunghissima carriera ha costruito oltre 400 barche, ottenendo anche una laurea
honoris causa dall’Università di Venezia nel 2003. Le sue barche, anche in tempi recenti, si sono sempre distinte per le forme classiche e la costruzione quasi
sempre in legno. La particolare forma “a cuore” dello specchio di poppa è divenuta quasi una icona dei suoi scafi. Molti dei suoi progetti navigano ancora e con successo, sia in crociera che in regata, tra questi il glorioso Sagittario della Marina Militare. Con questa barca Franco Faggioni prese parte alla prima OSTAR classificandosi secondo di categoria. Uno dei tratti salienti del suo lavoro è stata comunque l’avversione a ogni tipo di regola di stazza.

Da Trieste lo ricorda Giorgio Gefter Wondrich, presidente dello Yacht Club Adriaco, sodalizio del quale Carlo Sciarrelli era socio da sempre: “Un genio, una splendida personalità, ricca di ironia e passione. Un personaggio a volte difficile, ma insostituibile”. Ex ferroviere e autodidatta attraverso una profondissima ricerca che ha portato a una biblioteca di oltre 800 libri, Carlo Sciarrelli è autore di un best seller della nautica: “Lo yacht” edito da Mursia, nel quale rivive la particolare concezione della barca come essere vivente.

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