“Io ti battezzo Luna Rossa”.
E giu’ una grossa botta sulla prua che manda in frantumi la classica bottiglia, ma anche le ansie, le emozioni ed i timori della madrina, Miuccia Prada, cerimoniere di un gesto tanto semplice quanto temuto dai marinai, sempre pronti a toccar ferro.
Giu’ il sipario, via il velo, la nuova Luna Rossa, Ita 86, scende in acqua.
Un po’ lentamente, perche’ si porta dietro i mutandoni che le coprono i pudori, il sottopancia fatto di un bulbo ed un timone che devono restare segreti, lontani da ogni occhio indiscreto.
Nera, nera come la pece, altro che il ” Silver Bullet” , il prioiettile d’argento delle notti di Auckland.
” Il segno di una rottura con il passato, del mutamento di indirizzo che c’e’ stato”, speiaga lo skipper Francesco De Angelis. “Sono stati due anni di lavoro intenso, matto e disperato”, dice a Rai News 24 , visibilmente emozionato, ma raggiante per il momento finalmente giunto: “anche se gli esami”, aggiunge, ” davvero non finiscono mai, perche’ ora si tratta di vedere come andra’ in acqua, come si comportera’ nelle sfide in mare”.
Due anni di lavoro, 25 mila ore per disegnarla, approntarla e costruirla, con un team di 23 persone intorno a curarla giorno e notte in ogni fase di lavorazione.
Adesso il momento piu’ belle con il pubblico delle grandi occasioni convenuto a Valencia nella base di Luna Rossa, una struttura progettata dall’architetto Renzo Piano, realizzata con le vele in carbonio delle precedenti Luna Rossa. Speriamo almeno sia una Black Hawk, un’Aquila Nera.
Da Valencia, il nostro inviato Enzo Cappucci
L’approfondimento di Rainews24
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e non solo…